Vivaio Sociale. Luogo di Rigenerazione. Si tratta di un’attività inclusiva, formativa, sostenibile e rigenerativa il cui obiettivo è quello di promuovere nuove economie attraverso la rigenerazione di:
- Piante: grazie alla collaborazione con Leroy Merlin, le piante invendute vengono recuperate e “curate” restituendo la loro originale integrità al fine di tornare ad essere vendibili.
- Persone: riconoscere il valore delle persone e la loro abilità accompagnandole e formandole a lavorare in ambito “non protetto” ovvero a contatto con clienti che non siano familiari o operatori sociali o sanitari. Nel vivaio sociale, infatti, possono lavorare tutte e tutti coloro che abbiano la volontà di farlo senza distinzione di sesso, provenienza, svantaggi fisici, psichici o sociali.
- Luoghi: valorizzare lo spazio occupandosi dell’intera gestione del vivaio dalla cura degli arredi interni a quella del giardino; dalla gestione dello spazio fisico a quella economica di rendicontazione e sostenibilità.
- Relazioni: svolgere il ruolo di spazio aggregativo dove si possano generare nuove relazioni sociali anche di tipo intergenerazionale. Un luogo accogliente per l’intera comunità.
L’idea del Vivaio è germogliata da un progetto di Inclusione sociale, finanziato dalla Regione Lazio, rivolto a giovani adulti in situazioni di svantaggio sociale, SPROUT, iniziato nel 2019, volto alla scoperta dell’agricoltura biologica e sociale. I ragazzi partecipanti del progetto, dopo un periodo di formazione teorica, si sono cimentati nella coltivazione di Peperoncini e hanno piantato circa 3000 semi di diversa varietà in cassette di legno. Durante i mesi del lockdown il progetto è stato interrotto ma gli operatori e alcuni ragazzi con disabilità, che vivono in comunità di accoglienza, hanno continuato a prendersi cura delle piante. A giugno, hanno ripreso le attività del progetto e i ragazzi sono tornati a lavorare nella serra, le 3000 piantine di peperoncino avevano portato frutto ed erano cresciute rigogliose.
La natura, maestra di vita, ha insegnato ai ragazzi la resilienza e li ha spinti a credere che anche loro, con tenacia, possono riuscire a riscattarsi. Così “il peperoncino della ripartenza” è stato destinato alla vendita dei mercati rionali, ed ha segnato l’inizio di un percorso nuovo che prevede appunto lo sviluppo del vivaio sociale.
Il progetto ha l’ambizione di essere, inoltre, il frutto tangibile del dialogo tra profit e no profit in cui la Responsabilità Sociale d’Impresa di Leroy Merlin, in sinergia con la cooperativa sociale C.E.A.S. produce forme di solidarietà innovativa per creare Comunità. Ogni settimana i punti vendita Leroy Merlin di Roma Tiburtina e Fiumicino Parco da Vinci, Roma Laurentina e Roma Salaria, donano al vivaio sociale un elevato numero di piantine sofferenti che dopo una accurata pulizia vengono rimesse a dimora e concimate con terriccio e concime biologico. Anche i vasi usati per la rigenerazione sono recuperati dai vivai o dai cittadini che devono disfarsene generando così anche una riduzione del consumo di plastica. Il ricavato della vendita delle piante sarà totalmente reinvestito sul progetto per migliorare la qualità del servizio ed offrire ad un numero sempre maggiore di ragazzi la possibilità di costruirsi il proprio percorso di inclusione.
Il vivaio sarà pensato anche come luogo di creatività in modo da poter accogliere mamme, papà e bambini che avessero voglia di realizzare insieme idee e progetti per abbellire i loro balconi e magari anche qualche spazio pubblico.
Per ora sarà aperto dalle 9:00 alle 13:00 dal martedì al venerdì; in Via Castel di Leva 371. Ci auguriamo di raggiungere subito il nostro obiettivo di tenere aperto il vivaio tutto il giorno anche gli altri giorni della settimana in modo da offrire alla comunità un luogo dove trascorrere il tempo libero in maniera creativa e divertente, rigenerando oltre alle piante anche le relazioni. Anche un vivaio può contribuire a produrre benessere per costruire una comunità inclusiva.
Le Cooperative Sociali Agricoltura Nuova e Selva Grande si assumono l’impegno e la responsabilità di seminare in chi farà parte di questo progetto il valore del prendersi cura di un altro essere vivente impedendo che questo diventi scarto destinato ad incrementare l’inquinamento del pianeta.
Lavorare nell’orto e in giardino permette relazioni reciproche tra natura e persone dove tutti sono partecipi del risultato, anche chi vi può svolgere solo funzioni marginali.
Per venirci a trovare potete contattarci alla mail: info@selvagrandefattoria.it o passare il martedì mattina ed il venerdì pomeriggio direttamente in Via di Castel di Leva 371.
Charles A. Lewis (1924-2003), conosciuto negli Stati Uniti come il padre della Terapia orticolturale, pioniere nel campo dello studio delle interazioni uomo-pianta e nell’allestimento di protocolli terapeutici, cogliendo l’essenza della relazione uomo-pianta, affermava che il processo di far crescere una pianta è fonte di motivazione e stimolo per il singolo e rafforza le relazioni interpersonali migliorando lo spirito di gruppo e di collaborazione.